giovedì 10 gennaio 2013

Vuoi Scommettere?


Facciamo una scommessa?

Una  cosa semplice, un piccolo azzardo, per dimostrarvi una grande verità.
Scommetto che se cercate nella vostra casa troverete sicuramente un mazzo di carte da gioco. Magari buttato lì in un angolo, vecchio e consunto, appartenuto ai vostri genitori, o forse un mazzo completamente nuovo, ancora con la pellicola, che contiene le carte appena uscite dalla fabbrica. O, magari, uno da collezione, posizionato lì su una mensola, che non verrà mai utilizzato.

Ma sono sicuro che ci sia. C'è e ci sarà sempre, nonostante il tempo che passa.  C'è perché abbiamo bisogno di sapere che lo possiamo trovare nel caso ci si annoi in un tardo pomeriggio di Dicembre, o in una sera di  Maggio, quando siamo seduti intorno al tavolo in veranda con gli amici. E sono pronto a scommettere che, vi ha seguito in tutti i vostri viaggi, nelle vostre vacanze. Ha sempre avuto un posto sicuro nelle vostre valigie e guai a chi lo dimentica: giorni tristi e noiosi  potrebbero avvicendarsi!

Carte che sono state toccate da sconosciuti, che poi sono diventati grandi amici ed acerrimi rivali.  Coinvolgenti duelli combattuti mentre passavano da una mano all'altra, sfide infinite fatte di sguardi, di gesti impercettibili e di silenzi.
Se pensiamo alle carte non possiamo che pensare al gioco. Al divertimento, al sorriso di un amico, a una vittoria dell'ultimo secondo proprio quando ormai sembrava tutto finito. La componente ludica nelle carte è enorme. Esistono centinaia di giochi possibili, da giocare da soli, come il solitario, o in gruppo, come la scala quaranta. Ma non solo;  proprio come per le tradizioni gastronomiche, in ogni nazione o regione c'è un gioco di carte che la caratterizza. La tradizione si tramanda di padre in figlio senza che nulla vada perso, le regole del gioco  vengono passate per via orale, proprio come accadeva nei tempi antichi quando le conoscenze venivano tramandate davanti al focolare. Questo è, secondo il mio parere, un fattore importantissimo legato alle carte. Esistono pochi giochi capaci di aver accompagnato l'uomo in maniera così visibile nella sua storia.
Le carte sono questo: piccoli oggetti, impregnati di simbolismo, accumulato nel corso di moltissimi secoli. Per questo motivo sono state scelte da prestigiatori e maghi per i loro spettacoli: perché sono oggetti universalmente conosciuti, con cui chiunque di noi ha avuto a che fare più di una volta nella vita. È proprio questo il fattore fondamentale: esse sono rimaste con il genere umano, seguendo l'evoluzione sociale da vicino. Erano presenti nelle locande dei borghi, nelle case sovraffollate degli operai, nelle ricche e lussuose dimore dell'alta borghesia, fino a ritrovarsi in ogni casa, ogni appartamento.

Chiediamoci come sia possibile che uno dei giochi già presenti su un computer al momento dell'acquisto sia per l'appunto il solitario.

Le carte sono impregnate della storia dell'uomo e della sua cultura; alcune di esse hanno assunto dei significati che vanno  ben oltre il puro e semplice utilizzo ludico. Il  Due di Picche,  la Regina di Cuori, il Sette Bello: semplici carte che hanno assunto valenze e significati propri. Sono diventate modi di dire, termini correnti nella nostra lingua. Per altri, per chi ci crede, le carte hanno acquistato un significato più ampio, divinatorio. Molti di noi si appellano ad esse perché ci predicano il futuro, ci guidino nell'avvenire, siano un faro di speranza che rende forse più certa la nostra rotta. E questo non poteva avvenire se non con una cosa come le carte: non un semplice oggetto di uso comune, ma qualcosa con una sua essenza, che ogni uomo è capace di vedere ed interpretare.

Nessuno sa dove e da chi le carte da gioco siano state inventate. Esistono moltissime teorie su come siano nate e su come siano state introdotte in Europa, forse tante quante quelle sulla scomparsa dei dinosauri o sugli U.F.O. Alcuni dicono che siano stati gli arabi ad introdurle in Europa, altri gli egiziani. Ma questo è un aspetto secondario nella nostra ricerca; quello che ci interessa è capire come esse siano diventate un palcoscenico, in cui 52 attori prendono vita per rappresentare l'insieme delle esperienze umane. Possiamo notare infatti una strabiliante e straordinaria relazione fra il microcosmo delle carte da gioco e quello che possiamo considerare il macrocosmo umano. Esse infatti sono pregnanti di simboli, i quali accompagnano l'uomo da migliaia di anni. Iniziando dal dualismo del rosso e del nero che si riscontra  in giorno e notte, bene e male, per poi passare alle carte figurate e a quelle numeriche, in cui ritroviamo quella gerarchia presente in tutte le società umane, siano esse primitive o civilizzate. Alle figure del re, della regina e del fante venivano corrisposti in Francia personaggi storici realmente esistiti, come Giulio Cesare, Giuditta ed Ettore, solo per citarne alcuni. I  quattro semi rappresentano sia le stagioni sia le diverse classi sociali in cui era diviso il potere di un tempo. I quadri (oro = metalli preziosi e soldi) rappresentavano il capitale. Cuori ( copas = bicchieri e coppe) simboleggiavano il potere della chiesa, le picche (spadas = le spade) la nobiltà ed i fiori ( baston =  bastoni) il potere politico. Ma non è finita. Le 13 carte di ogni seme rappresentano le fasi lunari annuali, e le 12 carte figurate i 12 mesi del calendario gregoriano. Le 52 carte totali rappresentano le settimane,  e la somma di tutti i punti corrisponde a 365, il numero dei giorni dell'anno. Possiamo quindi dire che le carte siamo ricolme di simboli e tradizione, anche se non è certo quanti di essi siano volute dal caso e quanti in realtà siano stati affibbiati dai creatori del gioco.

Un altro esempio della stretta relazione fra società umana e carte da gioco la possiamo cogliere nella differenzazione fra i vari tipi di mazzi ancor'oggi presenti, ma che risalgono al periodo rinascimentale. Essi rispecchiano alla perfezione la situazione politica del tempo; mentre nelle maggiori nazioni europee troviamo mazzi nazionali, cioè  tedeschi, spagnoli o francesi, in Italia vi è stato un gran proliferare di mazzi di carte legati a questa o quella regione (piemontesi, venete, lombarde), oppure a qualche grande città (piacentine e napoletane). La loro comparsa si suppone fosse legata alla disastrata situazione geopolitica italiana del tempo.
Ed è proprio a partire dagli anni del rinascimento che le carte da gioco, grazie alle continue innovazioni delle tecniche di stampa, si diffondono in Europa presso molti ceti sociali, tanto che molte nazioni sentono il bisogno di regolamentarne l'uso, fino ad arrivare a bandirne alcuni tipi che comportano poste in denaro, o a controllarne la diffusione, attraverso l'istituzione di un vero e proprio monopolio che ne limiti la pratica in strutture particolari nelle quali lo stato possa ricavarne un profitto.
Questa modalità di sfruttamento del gioco d'azzardo si è evoluta con il passare del tempo e al giorno d'oggi esistono luoghi, come città o stati, dove le carte ed il concetto di ricchezza che esse simboleggiano vengono adorate come dei scintillanti, idoli di un benessere promesso, ma non realizzato se non per pochissimi fortunati. Città basate sul gioco d'azzardo, sulla scommessa, che danno credito all'indole ingorda e superba dell'uomo. Luoghi dove la necessità di avere la fortuna dalla propria parte spinge l'uomo a usare tecniche di manipolazione per fare in modo che le carte giuste gli arrivino in mano. Città, ma anche castelli di carte belli ed impossibili, capaci di crollare appena commettiamo un passo falso, appena la sorte non ci è più propizia.

Prima di concludere non posso non citare le parole che  svizzero Roberto Giobbi utilizza in Card College per introdurre gli aspiranti maghi nel mondo della cartomagia.
"Le carte racchiudono in sé tutti i concetti studiati dalle scienze, vuoi per i loro riferimenti simbolici, vuoi per le loro proprietà numeriche, vuoi per le loro possibilità matematiche. Esse servono per il gioco e per la strategia, per la predizione del futuro, per le pratiche occulte e costituiscono un importante mezzo di comunicazione sociale. Esse permettono l'esprimersi dell'abilità e dell'intelligenza umana. Tutto ciò è riassunto nella cartomagia perché non c'è effetto e non c'è emozione che non possa essere trasmessa con mazzo di carte. Esse costituiscono un microcosmo che riflette "l'umana condizione" per usare un espressione di Rousseau, rappresentando destino e realtà dell'uomo."

Le carte da gioco quindi non possono essere considerate un mero e semplice oggetto, qualcosa da collezionare, da tenere nel cassetto. Ma una cosa, dotata di una propria essenza che gli è stata attribuita dall'uomo nel corso di secoli di vita fianco a fianco. Una essenza che ritroviamo in qualsiasi mazzo, sia esso nuovo o consunto, da collezione o trovato con una rivista.  Ci basta prendere le carte in mano per provare emozioni e  ricordi, dargli una semplice mescolata per avere una incredibile voglia di giocare.

Sono sicuro che vi è venuta anche a voi, io sono pronto a scommetterlo.

martedì 8 gennaio 2013

"Most Wanted"

Ecco un mazzo da veri collezionisti.

Durante l'invasione dell'Iraq la coalizione americana ha sviluppato un mazzo di carte per aiutare le sue truppe a riconoscere i più ricercati membri del governo di Saddam Hussein, e altri ricercati di alto grado.


Ogni carta reca il volto di un ricercato con sotto riportati dati identificativi e posizione alla' interno del partito.

Su questo link potete trovare in dettaglio tutti i nomi dei personaggi presenti sul mazzo.

"Most Wanted"

Questa scelta del governo americano ci fa capire ancora una volta quanto le carte siano un oggetto radicato nelle nostre vite. Tanto che vengono scelte come metodo per aiutare i soldati a memorizzare i volti dei ricercati.

Ma la lista dei "most wanted" non si ferma qui.

Ecco un altro mazzo di carte con dei ricercati.
Questa volta però il mazzo è stato realizzato in via satirica da NK News.org e ci sono tutte le personalità di spicco della Korea del Nord.



lunedì 7 gennaio 2013

Le carte nell'arte

Le carte hanno ispirato molti grandi artisti sapete?

Molti pittori si sono lasciati stregare dalla bellezza delle carte e hanno deciso di farne il soggetto delle loro bellissime opere.

Qui potete ammirarne alcuni.

Non possiamo che iniziare dai mirabili Giocatori di Carte di Paul Cèzanne realizzato tra il 1893 1896 e conservato a Parigi.

I giocatori di carte
Dopo questo spettacolare quadro del pittore francese eccone uno di un genio italiano che ritrae la figura del baro nell'atto che lo contraddistingue.
Il maestro è Caravaggio e il quadro è "i Bari" un quadro che riscosse un ampissimo successo tant'è che ne fatte tantissime copie da diversi artisti contemporanei



Qui sulla vostra sinistra potete invece vedere i giocatori di carte di Georgers de la Tour 1619-1620 un esponente del Barocco fortemente ispirato alla pittura del Caravaggio.


e come non includere i famosissimi quadri di Cassius Marcellus Coolidge che come soggetto principale ritrae animali in pose molto umane.


questo per essere precisi è "looks like four of a kind" realizzato nel 1910 per una compagnia di sigari.

Costruzioni poliedriche con le carte

Ehi guardate qui.

Con le carte non si possono fare solo i castelli ma anche altre divertentissime forme.

Guardate cosa è riuscito a fare George W. Hart uno scultore matematico con un semplice mazzo di carte.



Uno!

Interessante vero?

Le carte collezionabili sono una grande invenzione. Unire il gioco al collezionismo con regole semplici e precise.

Non poteva che essere un successo!

Ma esistono anche altri giochi di carte sapete?

I giochi di carte non collezionabili, nei quali non esistono espansioni o mazzi personali. Ma solo un mazzo per tutti.


Tra i più famosi c'è sicuramente Uno nel quale i giocatori cercano di essere i più veloci a scartare tutte le carte che gli vengono distribuite all'inizio della partita.



Ne esistono moltissime versioni, tra cui quella acquatica e quella Extreme per aumentare il divertimento.

Anche le regole possono essere cambiate dai giocatori per rendere le partite più interessanti.

Carte collezionabili

Eccoci, Guardate qui.

Durante il nostro tour nel mondo delle carte non potevo non portarvi in questa fantastica ala del castello.

Qui ho raccolto un nuovo tipo di carta da gioco.

 Le carte collezionabili sono un nuovo tipo di carte, appositamente prodotte, e combinano il fascino dei classici giochi di carte con il collezionismo.

Negli ultimi anni c'e stato un grandissimo boom dei giochi di questo tipo. Tra i più famosi troviamo Magic, Yu gi oh e le carte dei Pokèmon


Il più famoso è sicuramente Magic: l 'adunanza uno dei primi giochi a raggiungere uno strabiliante successo internazionale.
Magic nasce nel 1993 per mano di Richard Garfield che progetta il gioco per la Wizzard of the Coast.


Ancora oggi è il gioco di carte collezionabili famoso nel mondo.

Yu gi oh è la sua controparte nipponica è più giovane ma non per questo meno importante.
Il gioco ispirato al manga giapponese di Kazuki Takahashi arriva sul mercato italiano solo 2002.
Riscuote comunque un enorme successo perché legato alla serie televisiva trasmessa su Italia 1
dove i giocatori possono vedere i loro mostri preferiti prendere vita sullo schermo della loro televisione e seguire strategie e battaglie dei propri eroi.


Ultimo ma non meno importante possiamo trovare il gioco di carte collezionabili di Pokèmon che si ispirano all'omonimo Anime e gioco prodotto dalla Nintendo.



Esistono tantissimi altri giochi di carte collezionabili. Sta a voi scoprire il vostro preferito!